Il racconto di E. è un’altra testimonianza di chi ha avuto il cuore e la forza di sconfiggere la vulvodinia.
Mi sono inconsapevolmente scontrata con la vulvodinia a Febbraio 2018, dopo un episodio di cistite che non scorderò mai più.
E da lì tante cose sono cambiate…
Fin da piccola ho sofferto di cistite almeno una volta l’anno, per cui la cosa di per sé non mi era sembrata strana.
Ma da Febbraio in poi, ogni volta che avevo un rapporto sessuale, mi veniva a trovare ed ormai era una costante nella mia quotidianità.
Non riuscivo a capire cosa fosse il problema:
ho provato a cambiare marca di preservativi e ho provato a prendere degli integratori. Nulla portava ad un miglioramento.
A Giugno 2018 ho fatto una visita ginecologica, ma l’eco non mostrava niente di niente e la ginecologa mi disse che molto probabilmente tutto era dovuto ad un’insufficiente lubrificazione.
Uscita dalla clinica mi sono sentita sollevata e al tempo stesso non compresa, come se il mio problema, le mie sensazioni di bruciore e noia costanti fossero solo nella mia testa, come se stessi in qualche modo ingigantendo il tutto.
Sapevo che non era così, che non ero più come prima, che anche la sensazione stessa di fare pipì era cambiata da quel febbraio.
Avevo un bruciore fisso a causa del contatto con i jeans, o nei giorni peggiori con le mutande.
Una necessità sempre più frequente di andare in bagno con la sensazione di dover fare litri e litri di pipì, ed in realtà erano solo due gocce..
Senza parlare della sensazione successiva di noia e bruciore che mi rimaneva per diverso tempo per poi scemarsi fino a quando non tornava di nuovo il bisogno di andare in bagno, magari solo dopo un’ora.
Sono arrivata ad un punto in cui non ce la facevo più; quando mi venivano le cistiti peggiori dovevo ricorrere al Monuril, ed ogni volta che avevo un rapporto prendevo degli integratori che mi aiutavano a tenere a bada le sensazioni di bruciore, magari evitandomi episodi di cistiti forti, ma che non risolvevano il mio problema.
Oltre alle sensazioni fisiche mi dovevo scontrare con tutte le conseguenze che ciò aveva su di me e sulla mia relazione. Ho la fortuna di avere al mio fianco un ragazzo straordinario, che c’è sempre stato e mi ha sempre supportato e sopportato (perché si, a volte è stata davvero dura).
Tutto ciò mette alla prova anche i rapporti migliori, perché spesso ti senti come se non potessi più godere di tutto quello che di bello puoi fare in coppia, inoltre sbagliando mi sono sentita in colpa per qualcosa che non sapevo nemmeno io cosa fosse.
Mi ritengo molto fortunata, perché ho avuto la possibilità di fare una visita con la Dottoressa Del Bravo ad Ottobre 2018 grazie ad un evento del tutto imprevisto.
Mia madre è un’infermiera e qualche volta parla dei suoi problemi con i suoi colleghi, ed un giorno in cui parlava dei miei sintomi con loro, la dott.ssa era nei paraggi ed ascoltò quelle parole. Le disse che forse sapeva quale fosse il mio problema, ovviamente avrebbe dovuto visitarmi per poterlo confermare. Quando mia madre mi riferì le parole della dott.ssa era un po’ scettica, ma sentivo di non avere altre possibilità se non quella di provare di nuovo a fare una visita.
Mi presentai dalla Del Bravo ad inizio Ottobre 2018, e proprio quel giorno grazie al test del cotton-fiock mi fu diagnostica la vulvodinia.
Ricordo come adesso quanto mi sentii compresa, finalmente qualcuno che sapeva che tipo di sintomi avevo!
Finalmente qualcuno che mi metteva davanti a quello che dovevo fare per stare meglio, al percorso di fisioterapia che dovevo intraprendere, a tutto ciò che avrei imparato a conoscere di me stessa e dell’ambito complesso della vulvodinia.
Si, mi sono sentita fortunata, ma anche spaventata perché sapevo che sarebbe stato un percorso lungo che necessitava di tanta pazienza e di tanti piccoli passa avanti che mi hanno portato a dove sono adesso.
Ho intrapreso un percorso di fisioterapia con Daria Vescio, su consiglio della Dott.ssa Del Bravo, e non potevo trovare persona migliore! Sono davvero molto grata di aver conosciuto Daria, ogni volta ha sempre cercato di aiutarmi a digerire meglio il tutto, anche nei periodi peggiori. Non credo esistano fisioterapisti come lei, disponibili, con il sorriso stampato in faccia (sulle labbra e negli occhi), ha sempre cercato di mettermi di fronte al minimo cenno positivo, al minimo sviluppo o miglioramento che magari, presa da tutto ciò che non andava, io non notavo.
Piano piano le cose sono migliorate, alcuni momenti sono stati davvero difficili, a volte sembrava di fare diversi passi indietro, ma c’è sempre stato un modo per farne altrettanti in avanti.
Si, mi ritengo molto fortunata per vari motivi. Il primo è stata la casualità di conoscere la Dott.ssa Del Bravo, una bravissima ginecologa, professionale e di cuore allo stesso tempo. Si riescono a percepire le persone che fanno del loro mestiere una passione, che ci credono, che vogliono davvero aiutare e sostenere, e lei è sicuramente una di queste.
Sono stata fortunata perché da Febbraio ad Ottobre non è passato tanto tempo, so che per tante altre donne il percorso è stato molto più difficoltoso e lungo. Spesso arrivare ad una diagnosi di vulvodinia significa svolgere diverse visite, da diversi professionisti senza arrivare mai ad una diagnosi e ad un miglioramento, e sappiamo benissimo cosa significa questo a livello psicologico. Ti abbatte e ti fa sentire isolata nel tuo dolore che non ha né nome né identità.
Per ultimo, ma non per importanza, sono stata davvero fortunata ad incontrare Daria, spesso mi sono ritrovata ad uscire dal suo studio con il sorriso sulle labbra e le lacrime agli occhi.
È stata un sostegno UNICO in questo cammino fatto di alti e bassi, in cui si impara ad affrontare una neuropatia e soprattutto si impara a conoscere noi stesse e la forza che non pensavamo di avere, ma c’è!